Premio Anassilaos per la pace San Giovanni Paolo II: sabato a Reggio Calabria
Presso la Chiesa di San Giorgio al corso/tempio della Vittoria a Reggio Calabria, sabato ore 17:00
Cerimonia di consegna del Premio Anassilaos per la Pace San Giovanni Paolo II, giunto alla sua XVIII edizione, a S.E. Rev.ma Mons. Santo Marcianò, Arcivescovo dell’Arcidiocesi Ordinariato Militare per l’Italia.
Subito dopo l’Arcivescovo terrà un lectio sul tema “In cerca di pace”. La cerimonia si concluderà con la Santa Messa celebrata dal presule.
Nato nel 2005, subito dopo la morte del Pontefice, poi Santo, quale sentito omaggio alla figura di Papa Giovanni Paolo II, il riconoscimento è stato conferito nel corso di questi anni a numerose personalità e istituzioni: a Mons. Michel Sabbah, Patriarca Latino di Gerusalemme nel 2005; alla Custodia Francesca di Terra Santa nel 2006; alla Procura Generale dell’Oratorio di San Filippo Neri nel 2007; a Gennadios, Metropolita Ortodosso d’Italia e Malta nel 2008; alla Comunità di Sant’Egidio nel 2009; al Cardinale Tarcisio Bertone, nel 2011; agli Arcivescovi di Reggio Calabria Mons. Vittorio Mondello e di Cosenza-Bisignano Mons. Salvatore Nunnari; al Vescovo di Oppido-Palmi Mons. Francesco Milito, alla Conferenza Episcopale Calabra; nel 2014 il Premio per la Pace è stato conferito alla Croce Rossa Italiana, nel 150° anniversario della Fondazione; nel 2015 a Suor Anna Maria Parenzan, Superiora Generale delle Figlie di San Paolo; nel 2016 alla Prefettura di Reggio Calabria e alla Caritas Diocesana per l’impegno profuso a favore dei migranti e a Padre Domenico Arena degli Oblati di Maria Immacolata, missionario in Africa. Un riconoscimento che si inserisce nell’impegno che la Chiesa e i Pontefici del Novecento, da Benedetto XV a Papa Francesco, hanno svolto e svolgono a favore della pace nel mondo.
Conferire all’Ordinario Militare d’Italia un riconoscimento per la Pace – si legge in una nota dell’Anassilaos – nello spirito della Costituzione Italiana che all’art.11 così recita “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” significa anche esprimere gratitudine agli uomini impegnati nelle Missioni Militari Internazionali di Pace e a coloro che in tali missioni, dal 1950 al 2014, sono caduti per la Pace.