Siderno: un sito di origine antica
Le testimonianze
La storiografia e l’archeologia ritengono Siderno un sito di “origine antica”, ma non si hanno informazioni precise circa la sua origine anteriormente al 1220, quando il toponimo compare nei documenti d’età sveva. L’antichità di Siderno è testimoniata da un «encolpio» (bratteata di arte orientale) su laminetta aurea istoriata che rappresenta l’Adorazione dei Magi e una delle più antiche immagini della Madonna in Calabria (il cimelio di origine siro-palestinese è simile ad altro proveniente dalla zona archeologica di Tiriolo, del VI secolo d.C.) e una placchetta aurea che reca impressa l’effigie di San Teodoro. I reperti provengono proprio dal territorio sidernese, con altri cimeli marmorei, fittili e numismatici di età classica, greca e romana, sparsi nei musei e in collezioni private. Oltre quest’episodio archeologico, scarse ed approssimative informazioni documentali rimandano all’origine antica di Siderno. Dell’età classica, greca e romana si conservano poche tracce. Un resto scultoreo greco (una testa) fu trovato in contrada Salvi. Un altro reperto sidernese, meno conosciuto e più generico, è una mozza colonna di granito liscio attribuibile al periodo imperiale romano, rinvenuta, secondo la tradizione orale, tra fine Settecento e primo Ottocento: affiorò dalla sabbia sull’arenile di Siderno, e forse proveniva dalle rovine della romana villa prediale detta Schiriminghi in contrada Randazzo, della quale, negli stessi decenni, erano stati rintracciati molti frammenti, poi andarti dispersi. Ulteriore prova della presenza umana nella fascia litoranea di Siderno in età romana giunge dalle scoperte di sepolture isolate di carattere latino rinvenute durante i lavori urbanistici degli anni Sessanta e Settanta. Altre tombe e manufatti di epoca antica sono stati rinvenuti nei pressi della fiumara Novito, non lontano da Timpa Tenda. Nessun segno archeologico, letterario o archivistico d’epoca anteriore all’età romana imperiale è conosciuto dagli studiosi, mentre qualche indizio sul territorio può riportare l’occupazione del sito costiero di Siderno indietro nel tempo, tra l’ultimo periodo coloniale e i primi secoli di dominio romano, cioè nei due secoli precristiani. Le mura di cinta del Cinquecento a Siderno Superiore. Nella muraglia si aprivano tre porte: quella di Salita Arco, una a sud verso Passioti e Pozzìlloni, la terza a monte nel quartiere Ianora. La muraglia cominciata dal feudatario Vincenzo Carafa e terminata dal figlio Giovan Battista nel 1559, presto andò in disuso, soprattutto per il cessato pericolo turco dopo la battaglia di Lepanto del 1571, e gradualmente fu demolita, dal Seicento all’Ottocento, per far posto allo sviluppo demografico e urbanistico dell’abitato collinare.
Luoghi d’interesse
A Siderno si trovano diversi monumenti,per lo più nel centro storico di Siderno superiore qua troviamo: le chiese di S.Nicola di Bari che custodisce un altare in stile barocco ed alcune preziose tele di Scuola Napoletana del 600:
– Il portale di Palazzo Falletti (proprietà del Comune, che ne sta facendo un centro museale) a Siderno Superiore, dichiarato monumento nazionale.
– La statua dei Caduti della Grande Guerra, opera bronzea dello scultore Guerrisi.
– La villa Albanese, dove visse il senatore del Regno Giuseppe Albanese, vincolata per il suo valore storico e monumentale: furono ospitati, di passaggio, membri della famiglia Savoia-Aosta e intorno al 1943 vi si insediò segretamente un comitato antifascista in contatto con gli anglo-americani (alcuni ufficiali furono ospitati poi nella stessa villa).
– Il Palazzo tardo barocco della nobile famiglia d’origine spagnola De Mojà, a Siderno Superiore, in attesa di recupero edilizio da parte dell’Amministrazione comunale.
– Il Palazzo Englen, oggi adibito ad abitazioni, dove dormì Re Ferdinando IV di Borbone.