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Sellia

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Sellia, luoghi calabresi

Sellia: il caratteristico centro

La storia

Sicuramente uno dei più antichi insediamenti della zona, Sellia vanta una storia illustre, che si intreccia, in molti punti, con le vicissitudini storiche di Taverna e Catanzaro. Assai controverse sono, però, le versioni storiche sulle origini del borgo, supportate, peraltro, da un’esile documentazione storiografica. Secondo quanto scrive il Galas nella sua “Cronaca” del XV secolo, Sellia fu fondata, tra il IX e X secolo, da gruppi di profughi provenienti dall’antica città costiera di Trischene, i quali, per sfuggire ai terribili assalti dei Saraceni, si rifugiarono sul monte Sellion, la cui posizione rupestre garantiva una maggiore difesa contro gli attacchi nemici. Qui diedero vita ad un nuovo centro che chiamarono Asilia, da cui derivò poi il nome Sellia. Dalla città di Trischene, che era andata distrutta, i superstiti si separarono. I latini, guidati da Julo Catimero, si stabilirono in direzione sud-est, sul monte Sellion, dove fondarono Asilia. I greci, invece, si divisero: alcuni gruppi si fermarono nella media valle del Simeri, edificandovi un castello, che aveva una funzione d’avamposto, in quanto sbarrava la via verso i monti; altri, al contrario, andarono oltre, verso i boschi di Peseca dove, tra le montagne, costruirono una fortezza chiamata Taverna. Sellia, così come Simeri, assunse ben presto, la funzione di avamposto difensivo sulla via d’accesso alla nuova città di Taverna. In quello stesso tempo venne fondata anche Catanzaro. Molti insigni studiosi hanno dibattuto a lungo sull’effettiva esistenza di Trischene. Non v’è dubbio, però, che la città sia realmente esistita. Per ciò che riguarda il nostro caso, è pertanto probabile che Sellia sia stata fondata dagli abitanti di Trischene, sfuggiti alla sua distruzione. Tuttavia, reperti archeologici, rinvenuti nei dintorni del paese, fanno supporre che Sellia esistesse già molto tempo prima della venuta di questi fuggiaschi e che la sua origine sia, quindi, di gran lunga anteriore al IX-X secolo. Infatti, durante una Campagna di scavi archeologici condotta, nel 1880, dall’ing. Giuseppe Foderaro, un appassionato di archeologia, fu ritrovata, nel burrone Pallara, un’ascia di bronzo di fattura greca simile e addirittura anteriore a quella recuperata nella valle del Coscile, dove era ubicata l’antica città di Sibari. Della suddetta scure, poi trafugata, manca tuttora, qualsiasi tipo di documentazione storica. In realtà, secondo una consolidata tradizione popolare mai, però, pienamente documentata, si presume che, nel luogo del ritrovamento, fosse edificato un piccolo tempio dedicato alla dea Pallade, da cui prese volgarmente nome il burrone, detto, appunto, Pallara. Pallade era, uno degli appellativi con cui era chiamata Atena, divinità dell’Olimpo greco, dea della sapienza e della saggezza, protettrice delle scienze e delle arti, nonché della città di Atena. Le erano sacri l’ulivo e la civetta e per tale motivo, in scultura ed in pittura è rappresentata con l’elmo, la lancia, l’ulivo, il serpente e la vittoria alata. L’ipotesi che Sellia abbia origini antichissime, è, comunque, anche confermata da quanto Giovanni Balletta scrive nel suo libro: “La Calabria nel suo periodo eccelso”. Leggendo un articolo della prof.ssa Enrica Fiandra, illustre archeologa appassionata di Creta, pubblicato sulla rivista “Le Scienze-American Scientific”, egli notò che il paese di Sellia appariva su una mappa degli antichi siti abitativi dell’isola di Creta.

Punti di interesse

Di grande interesse storico ed architettonico è il suggestivo centro storico, che conserva tuttora intatto il suo antico ed inconfondibile fascino di un tipico borgo medioevale con le sue viuzze inestricabili, ricche di scorci pittoreschi;

– la chiesa di S.Nicola di Bari, la chiesa del SS. Rosario e la chiesa della Madonna della Neve, i resti del Castello medioevale, la Porta Bella si tratta di una caratteristica quanto suggestiva gradinata, costituita da 130 gradini, che collega il centro storico alla parte inferiore dell’abitato. In tutto l’abitato di Sellia esistevano, in passato parecchi frantoi. Tra questi è stato recuperato integralmente un frantoio degli inizi del XIX secolo di notevole valore storico, che trova collocazione in un locale del rione S.Angelo , nel centro storico. Il frantoio rappresenta una testimonianza della cultura contadina, musealizzata all’interno del medesimo territorio in cui si è sviluppata. Vi si possono ammirare le diverse attrezzature che attestano il ciclo dell’olio. II centro storico si caratterizza ulteriormente per il palazzo nobiliare dei Placida. L’edificio storico risale molto probabilmente al XVIII secolo. La singolare strutturazione del borgo antico con le case arroccate una all’altra gli conferisce, inoltre, il caratteristico aspetto di un presepio.