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Luigi Lilio

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Luigi Lilio, personaggi calabresi

Luigi Lilio: biografia

Ben 500 anni fa nasceva Luigi Lilio, il padre del calendario Gregoriano: medico ed astronomo di Ciro’, fu colui che diede vita alla riforma del calendario, emanata da Papa Gregorio XIII da cui prese il nome nell’anno 1582; questa costituì una delle riforme decisive del Rinascimento italiano, nata dalla mente di Lilio e poi portata avanti nella città di Roma da un gruppo di calabresi alla cui guida figurava il Cardinale Guglielmo Sirleto.  Luigi Lilio, nativo di Ciro’ nei pressi di Crotone, nacque nel 1510 ed assieme al fratello frequentò l’Università di Napoli dove si laureò in medicina, coltivando comunque e portando avanti la passione per l’astronomia e la matematica; dopo un po’ di tempo trascorso presso l’università di Perugia i due fratelli Lilio presero a frequentare un gruppo di intellettuali collegati all’Accademia delle Notti Vaticane, fondata a Roma dal Cardinal Sirleto e dal Cardinale Carlo Borromeo. Esattamente in questo periodo Luigi Lilio portò a compimento e perfezionò il manoscritto contenente la sua fenomenale e straordinaria intuizione.

SINTESI DELLA LECTIO MAGISTRALIS TENUTA A CIRÒ

in apertura delle Celebrazioni del Quinto Centenario della Nascita di Aloysius Lilius venerdì 18 giugno 2010

ALOYSIUS LILIUS E IL CALENDARIO PERFETTO

Siamo all’alba del Terzo Millennio e finalmente tutti gli abitanti della Terra usano lo stesso Calendario: uno strumento di alta precisione per la vita di tutti i giorni. Il merito di questo Calendario va ad Aloysius Lilius, nato a Cirò in Calabria 500 anni fa. Le radici del Calendario di Aloysius Lilius non sono nella Scienza né nel progresso tecnologico ma nella concezione mistica del Tempo. Ecco perché Gregorio XIII promulgò il Calendario di Aloysius Lilius con la Bolla “Inter gravissimas pastoralis officii nostri curas” firmata a Mondragone (Frascati) il 24 febbraio 1582 [1]. Il Calendario Gregoriano elaborato da Aloysius Lilius — ha detto Papa Giovanni Paolo II agli scienziati della World Federation of Scientists — è: «… un contributo tra i più significativi e duraturi offerto dalla Cultura Cattolica sin dal lontano 1582 a tutti i popoli del mondo». Popoli di tutte le latitudini e longitudini avevano cercato di sincronizzare i tre movimenti della Terra (a trottola, orbitale e di precessione) con i moti del Sole e della Luna affinché le date del Calendario corrispondessero con le stagioni. Dall’alba della civiltà l’uomo ha sempre voluto capire il significato del Tempo. Nel corso di millenni e millenni ha inventato tanti possibili modi per legare lo scorrere del Tempo ai ritmi della sua attività ed è per questo che ha inventato i Calendari. Ogni popolo e civiltà ha avuto il suo. Nella Roma pagana il Calendario era strumento di potere, privilegio di pochi, con il risultato che Giulio Cesare definì ultimus annus confusionis (709 a.U.c) il Calendario con 445 giorni. Poi accade qualcosa: nasce, muore e risorge un Uomo. Risorge la prima domenica dopo il plenilunio che segue l’equinozio di primavera. Dalla babele di Calendari emerge un nuovo modo di guardare al Tempo. E alla metà del Primo Millennio una figura modesta e splendida di abate venuto dal Caucaso, abilissimo astronomo e matematico, Dionysius Exiguus (Dionigi il Piccolo), attribuisce al Tempo una dimensione mistica, come testimonia quanto lui dice a proposito della data di Pasqua: “essa va calcolata come illuminazione dello Spirito Santo” [2]. Da questa concezione mistica del Tempo nasce – grazie ad Aloysius Lilius – il Calendario a noi familiare che nel Terzo Millennio ha varcato tutte le frontiere, imponendosi per la sua straordinaria precisione (sette centesimi di secondo al giorno) nel sincronizzare le date del Calendario con l’effettivo occorrere di equinozi, solstizi e stagioni. Lo strumento di alta precisione che usiamo è destinato a restare tale nei millenni a venire. Esso esiste in quanto studiosi di Fede Cattolica hanno dedicato le loro energie intellettuali al fine di sincronizzare la data del Calendario con l’equinozio di primavera. Non perché tale equinozio li interessasse come fenomeno astrofisico ma in quanto a tale equinozio era — ed è — legata la data della Resurrezione di Cristo. Diamo tutti per scontato di essere nell’anno che indica il Calendario Gregoriano di Aloysius Lilius. Questo anno ce lo ha calcolato quell’abate, che aveva del Tempo una concezione mistica. L’ateismo nega l’esistenza della sfera trascendentale ed è quindi costretto a sostenere che tutto avviene per coincidenza di eventi. Una certezza però viene dalla Scienza: la nostra esistenza materiale ha le sue basi nella Logica del Creato che non lascia spazio al caos. Se c’è una Logica deve esserci l’Autore. È forse allora bene riflettere su quel piccolo grande abate che, nel legare l’origine del Calendario alla esistenza di Gesù e alla data della Sua Resurrezione, sentì che il Tempo doveva essere radicato in fatti legati ai Misteri della Fede. Misteri che trovarono, mille anni dopo, in Aloysius Lilius, medico di professione ma appassionato cultore di matematica e astronomia, il cattolico devoto che seppe risolvere quel problema, su cui si era focalizzata l’attenzione della Cultura Cattolica, per dare certezza alla data della Resurrezione di Cristo. Quando venne promulgata la Bolla Pontificia per il nuovo Calendario non esistevano gli orologi atomici né la Scienza. Nel Terzo Millennio, come nei millenni a venire, il Calendario Gregoriano di Aloysius Lilius sarà la guida quotidiana per tutti i popoli della Terra. Guida nata nel cuore della spiritualità cristiana. E anche la Scienza sarà — con il suo rigore e la sua logica — strumento indispensabile di progresso per tutti i popoli della Terra. Strumento nato, grazie a Galileo Galilei, per atto di Fede nel Creatore di tutte le cose visibili e invisibili [3]. A Dionigi il Piccolo dobbiamo la concezione mistica del Tempo, ad Aloysius Lilius l’avere saputo risolvere i problemi che hanno dato vita al Calendario più preciso mai concepito; a Galileo Galilei dobbiamo l’atto di Fede nel Creato da cui nasce la Scienza che ha portato alla misura del Tempo con precisione al livello di millesimi di miliardesimi di secondo, grazie agli orologi atomici. Dionigi Exiguus, Aloysius Lilius e Galileo Galilei: Fede, Ragione e Scienza legate indissolubilmente. Chiudiamo ricordando gli anni in cui il Calendario Gregoriano venne man mano adottato nei diversi Paesi del mondo: in Italia, Portogallo e Spagna nell’ottobre del 1582; nel dicembre dello stesso anno in Francia e nei Paesi Bassi di Fede Cattolica. Diciotto anni dopo, nel 1600, venne adottato in Scozia. Bisogna attendere il 1700 per vederlo in uso nei Paesi di Fede Protestante: Danimarca e Norvegia. E addirittura il 1752 per vederlo in uso nel Regno Unito d’Inghilterra. Nei paesi di Fede Ortodossa andò in vigore tra il 1916 e il 1923. In Russia fu introdotto nel 1917. In Cina il governo repubblicano adottò il Calendario Gregoriano il 20 novembre 1911. Negli usi comuni però rimase in vigore il vecchio Calendario finché il governo di Nanking stabilì che col 1º gennaio 1930 il solo Calendario valido a tutti gli effetti giuridici dovesse essere quello Gregoriano di Aloysius Lilius. Ecco perché l’anno del nostro Calendario 1930 coincide con l’anno 19 della Repubblica Popolare Cinese. È attraverso queste diverse fasi che oggi, per la prima volta nella storia del mondo, tutte le Nazioni si trovano ad avere lo stesso Calendario.

REFERENZE

1.Gregorio XIII, Bolla “Inter gravissimas pastoralis officii nostri curas” firmata a Mondragone (Frascati) il 24 febbraio 1582.

2.Dionigi il Piccolo, Epistolae duae de Ratione Paschae, Epistola Prima, in J.P. Migne, Patrologia Latina, Vol. 67, colonna 19, Bibliothecae Cleri Universae, 1865.

3.Antonino Zichichi, Galilei, divin uomo, Il Saggiatore, quattro edizioni (2001–2006), Marco Tropea Editore, due edizioni (2009–2010), tradotto in inglese “Galilei divine man” e pubblicato dalla Società Italiana di Fisica, due edizioni (2009–2010).