Home News Attualità Eugenio Barone, è calabrese il ricercatore che fa luce sull’ Alzheimer

Eugenio Barone, è calabrese il ricercatore che fa luce sull’ Alzheimer

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Eugenio Barone, 37 anni,  ricercatore e professore di biochimica all’università Sapienza di Roma, originario di Paola, è un giovane studioso che negli ultimi tempi ha reso onore alla sua terra con un’importante scoperta in tema di Alzheimer, grazie a un lavoro di squadra durato ben 9 anni. La notizia ha calcato le cronache internazionali e si è guadagnata la prima pagina della prestigiosa rivista “Neurobiology of Disease“. I suoi studi e quelli della sua equipe hanno portato alla scoperta di una proteina che, in caso di alterazione, rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo della malattia. Ciò significa che in futuro nemmeno troppo lontano sarà forse possibile creare terapie utili alla prevenzione ed effettuare una diagnosi precoce.

Negli ultimi mesi Eugenio Barone ha relazionato ai due tra i più importanti congressi internazionali sul morbo dell‘Alzheimer, quello di Berlino, nell’autunno scorso, e quello di Lisbona, nelle scorse settimane, dove insieme ad alcuni suoi colleghi ha presentato gli esiti della ricerca. «In Italia più di un milione di persone soffre di demenza, in tutto il mondo sono più di 44 milioni, circostanza che rende la malattia una crisi sanitaria globale che deve essere affrontata – ha scritto sulla sua pagina -. Una diagnosi del morbo di Alzheimer cambia la vita delle persone colpite da questa malattia e anche delle loro famiglie e amici». Ad ogni modo, la faccenda è complicata e la strada verso la risoluzione del problema è ancora lunga e in salita, ma l’ottimismo è alle stelle. «Sebbene non comprendiamo ancora tutte le ragioni per le quali alcune persone sviluppano il morbo, mentre altre non ne vengono colpite, la ricerca ci ha dato una migliore comprensione di quali fattori pongano qualcuno in una fascia di rischio più elevata. E noi cerchiamo di fare ogni giorno del nostro meglio per provare a dare delle piccole risposte che passo dopo passo speriamo possano contribuire in maniera sostanziale allo sviluppo di una terapia».

Fonte e articolo completo(con video) su Lacnews24