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Cariati

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Cariati, luoghi calabresi

Cariati, sulla riviera di Chone

Origine del nome

Ci sono diverse versioni sull’origine del nome. Potrebbe derivare da:

1. Da caterina (o Carina), cioè grazia, città bella e graziosa.

2. Da un’originaria denominazione “Cariatide Diana”, legata ad una località sacra a Diana.

3. Da Korion, attestato nel X secolo, che deriverebbe dal greco Curuai (abitanti della greca Carie).

4. All’inizio Cariati era situato nella piana ove attualmente sorge la frazione di Santa Maria; poiché era spesso oggetto di attacchi saraceni ad opera di Khayr al-Dīn Barbarossa, gli abitanti furono costretti a spostarsi dalla marina all’attuale posizione: dal trasporto sui carri deriverebbe il nome di “Carriati”, da cui a sua volta deriverebbe il topononimo.

Quale sarà la sua origine?

 I Brettii (o Bruzi)

Nel territorio cosentino è documentata la presenza dei Brettii dal V-IV secolo a.C. Tra il IV e il III secolo a.C. anche il territorio di Cariati fu frequentato da queste popolazioni, dedite all’ agricoltura e alla pastorizia.  In un uliveto su una collina alla periferia del paese (località “Timpa del Salto” in contrada Prujja) in occasione di lavori agricoli venne rinvenuta nel 1978 una tomba (“tomba Brettia”), risalente al 330 circa a.C. La sepoltura, ritrovata intatta, è costituita da blocchi parallelepipedi di arenaria che racchiudevano un piccolo spazio di circa 2 m2. La tomba era internamente affrescata, con scene tratte dalla vita di un guerriero. Il corpo era accompagnato da un ricco corredo, costituito da un’armatura in bronzo, con cinturone, elmo e spada, anfore e piatti, tutti esposti al museo di Sibari. Nel territorio sono state rinvenute anche altre sepolture, ma depredate e distrutte.  Resti di antiche abitazioni, mortai in pietra, orci in ceramica sono indizi per la presenza di un insediamento, favorito dalla posizione dominante della città.

Il Feudalesimo

Feudatario nell’anno 1260 fu Matteo Cariati, sul cui cognome gli storici non sono certi; all’inizio del Trecento riscontriamo Gentile di San Giorgio, a cui subentrarono i Ruffo Montalto. Per iniziativa di Covella Ruffo, e con beneplacito di Papa Eugenio IV, Cariati diventò Sede Vescovile (1437). Il feudo venne assegnato agli imolesi Riario nel 1479, indi ai Sanseverino, ai Coppola e poscia ai Borgia. Nel 1495 Re Carlo VIII di Francia, occupato il Regno di Napoli donò la contea a Michele Riccio, cui venne tolta con la disfatta dei francesi. Nell’anno 1505 la proprietà venne attribuita ai principi Spinelli, che furono titolari di Cariati sino all’eversione della feudalità.

Punti di interesse

– Borgo: sulla riva del mare, accessibile da più punti ma con l’attuale accesso principale costituito da Porta Pia. Il primo nucleo dell’attuale centro storico sorse come luogo strategico fortificato in età bizantina, fra il IX e il X secolo.

La cinta muraria fu fortificata quando la cittadina era un feudo della famiglia Ruffo. La lunghezza completa del perimetro è di circa un chilometro, inframmezzata da otto torri.

– Porta Pia (o Porta Nuova) e corso XX settembre; ingresso principale al Borgo Medievale (Porta Pia) -Corso XX settembre. Altra vista di Porta Pia: subito dopo l’ingresso principale di Porta Pia o Porta Nuova, si trova il Palazzo del Seminario, costruito nella prima metà del Seicento. Dalla porta inizia il corso XX settembre, la via principale una volta “via Duomo”), lungo la quale sorge prima la cattedrale di San Michele Arcangelo e, subito dopo, il Palazzo vescovile, preceduto dalla piazza del Borgo (piazza Plebiscito), dove si trova la torre campanaria con un orologio, costruita nel 1904.

– Cupola della Cattedrale di S.Michele Arcangelo: la chiesa venne costruita nel V secolo e fu riedificata, sotto l’episcopato di monsignor Nicola Golia nel 1857, ad opera di Carmine Ruggiero. La facciata è preceduta da un porticato, dal quale si erge il campanile, costruito successivamente. La cupola è rivestita con mattonelle di maiolica policrome. L’interno presenta tre navate, separate da massicce colonne ioniche, disposte in coppia.

– Tomba Bretia: la sepoltura è costituita da una tomba a “camera sotterranea”, sita su una collina a ridosso del mare in località Salto, facilmente raggiungibile dalla statale 106.

– Chiesa degli Osservanti: la chiesa venne costruita nel 1441 per volere di Bonaccorso Caponsacco.

Dista poche centinaia di metri dalle mura del Borgo. È un’opera di architettura monastica in stile “tardo-gotico”, e conserva un’abside quadrangolare. Il portale di ingresso all’edificio è a forma ogivale in pietra. La cupola si presenta a costoloni rivestiti con mattonelle di maiolica policrome.