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Scigliano

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Scigliano: l’antico borgo Sturni

Le origini

Secondo la tradizione Scigliano fu fondato sul sito di un antico borgo di nome Sturni e crebbe attorno ad un castello commissionato nell’anno 556 di Roma dal romano Marco Giulio Sillano, di cui fa menzione Tito Livio in “De bello macedonico, IV decade, 4, cap. 27”.  Dalle memorie storiche di Francesco Antonio Accattatis (1686-1766), chiosate poi dall’abate Rosario Gualtieri, si apprende che nel XVI secolo la città di Scigliano fosse uno dei più rinomati comuni del Regno di Napoli, che più volte i signori Firrao, di Gennaro e d’Aquino cercarono di assoggettarla al proprio dominio, ma che i cittadini riuscirono sempre a riscattare con l’oro la libertà e che, per sottrarsi al vassallaggio e alla tirannia dei feudatari, Scigliano si sia mantenuta sempre fedele ai sovrani di Napoli, Aragonesi e Borboni. Alla fine del XVII secolo la giurisdizione civile e giudiziaria di Scigliano si estendeva in latitudine dal Savuto ai confini occidentali di Taverna e Gimigliano, non essendo ancora sorti Cicala e Carlopoli, e in longitudine dai confini settentrionali di Martirano e di Motta Santa Lucia alla Sila. Comprendeva sette quartieri e venti villaggi corrispondenti ai territori di Scigliano, Pedivigliano, Colosimi, Bianchi, Panettieri, Carpanzano, Decollatura, Soveria Mannelli e alla frazione Castagna di Carlopoli. I quartieri erano Villanova (attualmente nel territorio di Pedivigliano), Castagna (attualmente nel territorio di Carlopoli), Fornello (attualmente nel territorio di Soveria Mannelli), Panettieri, Colosimi, Serra di Piro (attualmente nel territorio di Bianchi) e Bianchi, mentre i villaggi erano: Agrifoglio, Traversa, Celsita (nel comune di Scigliano), Coraci, Arcuri, Ischi, Rizzuti, Melilla, Trearie, Paragolia, Ronca e Morachi (nei comuni di Colosimi e Bianchi), Colla e Pirillo (nel comune di Soveria Mannelli), Casenove e Gigliotti (nel comune di Decollatura), Volpani, Mascari, Pittarella e Borboruso (nel comune di Pedivigliano).  Scigliano che era riuscita a difendere la libertà e l’integrità territoriale dalle insidie feudali, una volta caduto il feudalesimo (1806), venne invece completamente smembrata. Il 4 maggio 1811 fu emanato da Gioacchino Napoleone il decreto n. 922 per la nuova circoscrizione delle province del Regno di Napoli con cui l’antica Scigliano fu smembrata in quattro comuni: Scigliano, Pedivigliano, Colosimi e Soveria Mannelli. Il 25 gennaio 1820 da Napoli fu emanato un Regio Decreto portando alcune rettifiche sulla circoscrizione dei Comuni e circondari, e gli abitanti degli antichi casali di Scigliano ottennero la completa autonomia amministrativa.

Da vedere

Chiese

– Chiesa di San Giuseppe –  secolo XVI;

– Chiesa di Monserrrato – secolo XVII;

– Chiesa di San Nicola – secolo XVIII;

– Chiesa della Madonna del Carmine – secolo XVI;

– Chiesa dell’Assunta – secolo XVI;

– Chiesa della Madonna delle Timpe – secolo XVI;

Inoltre è necessario passeggiare per le vie del paese per ammirare antichi palazzi, testimonianza della grandezza che nell’arco degli anni Scigliano aveva piazza Carmine Golia raggiunto, molti dei quali ancora in ottimo stato.

Immerso in verdeggianti boschi Scigliano è un luogo dove si possono godere tutti i benefici che la natura offre.A tal proposito, è stato realizzato un percorso naturalistico.