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Olio

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Olio, il protagonista della dieta mediterranea e della gastronomia

In Calabria la presenza dell’ulivo è documentata almeno sin dal tempo dei greci (VIII/VII sec. a.C.) ma si deve ai Romani , con l’introduzione di importanti innovazioni e il perfezionamento delle tecniche olearie , l’enorme sviluppo e la diffusione di questa coltura antichissima. Alberi sempreverdi e molto longevi, col loro verde argento straordinario, gli olivi sono oggi parte inconfondibile del nostro paesaggio agrario. Gli impianti arborei, veri e propri monumenti della natura , si adattano a terreni anche impervi, con coltivazioni a terrazzamento per le forti pendenze. La raccolta, che inizia ad ottobre-novembre, prima della semina del grano, può avvenire con mezzi meccanici, per brucatura o per caduta spontanea sulle reti. In Calabria nella quale sono presenti 3 DOP (” Bruzio “, “Lametia” , “Alto Crotonese” ), si producono  circa 10 milioni di quintali di olive e 2 milioni di quintali di Olio; le aree maggiormente vocate sono quelle del Cosentino , del Lametino e del Reggino ( in particolare la Piana di Gioia Tauro e la Locride). Nell’areale cosentino, tra le cultivar autoctone piu’ diffuse, la Carolea, la Coratina, la Tondina e l’Ottobratica; e, nel centro di Santa Sofia d’Epiro, introdotta con le migrazioni arbereshe del XV sec., anche la cultivar “Ulliri Gjateshor” (denominata comunemente “Ghiacciora”), che oggi si sta cercando di preservare e di valorizzare con la De.Co.(Denominazione Comunale). La Piana di Gioia Tauro (ca. 33.000 gli ettari olivetati) si caratterizza per la presenza di “giganti” secolari, che superano i 20 metri. Anche qui numerose varietà, l’Ottobratica, la Sinopolese, la Roggianella, il Leccino. Nella Locride, invece, dove le piante vengono coltivate con haditus vegetativo basso , si ottiene Olio di elevata qualità da cultivar come la Geracese (o Grossa di Gerace) e la Nocellara. Componente fondamentale della dieta mediterranea e protagonista indiscusso della gastronomia, utilizzato sia con cibi cotti che crudi, l’Olio si esalta anche con una fetta di pane caldo e fragrante, appena uscito dal forno a legna.